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Il contributo del packaging nella sostenibilità dei prodotti nel loro ciclo di vita: casi di studio in diversi settori

Mag 15, 2025

WEBINAR GRATUITO DEL CICLO CANTIERE DELLA SOSTENIBILITÀ | 22 maggio 2025

Guest speaker: Andrea Terenzi, Project Manager AIZOON GROUP

Il webinar ha affrontato il tema della sostenibilità del packaging, analizzando come la valutazione del ciclo di vita (LCA) di un prodotto, dalla materia prima al fine vita, riveli l’importanza della logistica e dei trasporti. Vengono presentati casi di studio concreti per dimostrare come la funzionalità dell’imballaggio e le scelte di design influenzino l’impatto ambientale, spesso in modo non intuitivo rispetto alla semplice analisi dei materiali. Si evidenzia come considerare l’intero ciclo di vita, inclusi approvvigionamento, trasporto e riutilizzo, offra una visione più completa e porti a scelte strategiche realmente più sostenibili, anche in risposta ai nuovi regolamenti sul packaging. La discussione tocca anche l’integrazione dell’LCA con le nuove tecnologie e l’analisi dei dati per ottimizzare le performance ambientali lungo la catena di fornitura.

Il Caso Studio 1 riguarda un’azienda che produce prodotti per la cura della persona per uso professionale. Questa azienda distribuisce i propri prodotti fornendo un dispenser ai centri professionali e successivamente distribuendo i refill in contenitori da 1 litro.
L’analisi si concentra sulla valutazione della sostenibilità del passaggio da un packaging 3D (un classico flacone in polietilene) a un packaging 2D (la cosiddetta “pouch” in polietilene multistrato). Entrambi i contenitori hanno la stessa capacità di 1 litro.
Le differenze chiave analizzate tramite Life Cycle Assessment (LCA) sono state:
1. Peso del packaging: Il flacone vuoto pesa 81g, mentre la pouch pesa solo 22g.
2. Materiale annuale: Per gestire la vendita annua di 110.000 litri di prodotto, sono necessari 8910 kg di flaconi contro 2420 kg di pouch.
3. Logistica di Approvvigionamento (packaging vuoto): La pouch, essendo ripiegabile, occupa molto meno spazio. Su un singolo bancale Europallet, possono essere contenuti 408 flaconi vuoti rispetto a 19.855 pouch vuote. Questo riduce drasticamente il numero di bancali necessari per l’approvvigionamento annuale: da 270 bancali per i flaconi a soli 5,5 bancali per le pouch.
4. Logistica di Vendita (prodotto pieno): Anche una volta riempite, le pouch consentono una migliore ottimizzazione dello spazio, permettendo di caricare 500 pezzi per bancale rispetto ai 408 flaconi. Questo si traduce in 270 bancali per la vendita annua dei flaconi contro 220 bancali per le pouch.
L’analisi LCA ha dimostrato che, pur essendo realizzati con materiali simili (polietilene), la pouch offre un chiaro vantaggio in termini di sostenibilità. Questo vantaggio è dovuto principalmente al minor peso del materiale, che di per sé genera un risparmio significativo (ad esempio, 30 tonnellate di CO2 equivalenti risparmiate solo considerando il materiale per l’intera fornitura annua).
Tuttavia, l’aspetto fondamentale emerso dallo studio è che le fasi logistiche (approvvigionamento e vendita) amplificano notevolmente i benefici di sostenibilità. Il minor numero di trasporti necessari, specialmente per l’approvvigionamento del packaging vuoto, contribuisce in modo significativo al risparmio totale. La logistica (trasporto di approvvigionamento e vendita combinati) contribuisce a un risparmio di circa 5,6 tonnellate di CO2 equivalenti, pari al 16% del risparmio totale (35,7 tonnellate).
In sintesi, il Caso Studio 1 evidenzia come la funzionalità del packaging e le sue implicazioni logistiche giochino un ruolo cruciale nel determinarne l’impatto ambientale complessivo nel suo ciclo di vita, superando una valutazione basata unicamente sul materiale intrinseco.

Caso Studio 2: Trasporto Interno (Cartone vs. EPP Riutilizzabile)
Questo caso studio analizza la sostenibilità di un sistema di trasporto interno utilizzato da un’azienda di alta moda per spostare capi tra due stabilimenti. Il confronto è tra l’uso di scatole di cartone monouso o a basso riutilizzo e scatole in polipropilene espanso (EPP) progettate per un elevato numero di cicli di riutilizzo.
Le scatole in EPP sono più pesanti e realizzate con un materiale di origine fossile, il che le rende meno performanti a livello di singolo contenitore rispetto al cartone (materiale rinnovabile e più leggero).
Tuttavia, la capacità delle scatole in EPP di essere riutilizzate per oltre 100 volte (rispetto alle 12-14 del cartone) cambia radicalmente il quadro nella valutazione annuale tramite Life Cycle Assessment (LCA).
Grazie all’elevato riutilizzo, l’azienda necessita di un numero annuale di scatole in EPP enormemente inferiore rispetto al cartone (440 vs 3145). Questo riduce drasticamente gli impatti ambientali legati all’approvvigionamento del materiale e alla successiva gestione dei rifiuti.
Di conseguenza, nonostante il singolo trasporto interno con l’EPP sia leggermente peggiore a causa del peso maggiore, l’analisi annuale del sistema di trasporto mostra che l’uso delle scatole in EPP genera complessivamente circa 1,34 tonnellate di CO2 equivalenti in meno rispetto al cartone.
In sintesi, il Caso Studio 2 dimostra come il fattore riutilizzo e le sue implicazioni sulla logistica (meno acquisti, meno rifiuti) siano cruciali in un’analisi LCA e possano rendere una soluzione apparentemente meno sostenibile (se valutata solo sul materiale o sull’oggetto singolo) la scelta migliore nel suo ciclo di vita complessivo.

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