L’AZIENDA SOSTENIBILE

Mag 8, 2024

Luca P. Vecchio

Poco prima dell’estate è stato pubblicato, per i tipi di Laterza, un piccolo libro dedicato alla sostenibilità nelle organizzazioni: si intitola “L’azienda sostenibile” ed è scritto da Chiara Mio, docente di Economia aziendale all’Università Ca’ Foscari di Venezia [Mio C. (2021), L’azienda sostenibile, Bari: Laterza, pp. IX/142, € 14,00].

Per chi volesse avvicinarsi ai temi della sostenibilità è una lettura sicuramente da consigliare. In modo molto chiaro e semplice, senza per questo cadere nella semplificazione, l’autrice si propone (raggiungendo il suo obiettivo) di dare una risposta alla domanda con cui inizia il lavoro: “Di cosa parliamo quando parliamo di sostenibilità?”

Il volume, articolato in 5 capitoli, si apre con l’illustrazione dei concetti base della sostenibilità, precisandone le qualificazioni e, successivamente, mostrandone le implicazioni in riferimento ai processi che caratterizzano il funzionamento aziendale

Seguono due capitoli dedicati agli “attori” che possono orientare e favorire l’attenzione alla sostenibilità nei contesti economico-aziendali. Il primo dei due capitoli prende in considerazione il ruolo dello Stato e del mercato, arrivando, da un lato, ad illustrare l’Agenda 2030 e le iniziative pubbliche per promuovere la sostenibilità; dall’altro lato, presentando una tipologia di business model sostenibili. Il capitolo successivo (il 3° del volume) riguarda i consumatori e i nuovi modelli di consumo, insieme alle strategie di comunicazione che possano favorire comportamenti più sostenibili in relazione alle condotte di acquisto.

Il quarto capitolo amplia la prospettiva, presentando il paradigma dell’economia circolare e i driver che ne possono favorire l’affermazione, discutendo altresì le ricadute che tale paradigma può avere sul reddito delle imprese.

L’ultimo capitolo è dedicato alla finanza. Dopo un breve richiamo alla crescita, negli anni recenti, degli investimenti sostenibili, anche in questo caso, come nella discussione sugli “attori” della sostenibilità affrontata nei capitoli 2 e 3, il testo si focalizza sulle leve che possono influenzare le decisioni di investimento verso la sostenibilità. È in questo capitolo che viene discusso il tema cruciale della misurabilità delle performance di sostenibilità.

In ogni capitolo, il testo è arricchito da box illustrativi di “casi aziendali” che aiutano a rappresentarsi, in modo più concreto, gli argomenti discussi e testimoniano di iniziative finalizzate a dare realtà ad alcune delle ipotesi di azione coerenti con l’approccio sostenibile alle attività economiche.

Il libro è molto ricco di informazioni. Queste riguardano, da un lato, le questioni teoriche rilevanti per il tema della sostenibilità in una prospettiva economico-aziendale (ad es.: è discusso il tema della Corporate Social Responsibility; si parla della stakeholder theory di Freeman e del concetto di shared value proposto da Porter e Kramer; è anche affrontata – seppur brevemente date le caratteristiche del testo e l’estrema complessità dell’argomento – la difficilissima questione del “valore” e della sua creazione); dall’altro lato, vengono date informazioni riguardanti aspetti più operativi sulle iniziative e le opportunità messe in campo dai diversi attori coinvolti per favorire una “transizione” verso la sostenibilità nei contesti organizzativi. La bibliografia che accompagna ogni capitolo costituisce, inoltre, occasione di ulteriore approfondimento degli argomenti trattati.

Insomma, chi vorrà affrontare la lettura di questo agile volume (una attività, peraltro, piacevole e che non richiederà troppo tempo) potrà disporre di una visione chiara e ordinata delle sfide e delle opportunità, per le aziende, nel promuovere la sostenibilità.

Se devo trovare un limite al lavoro di Chiara Mio, è forse nel suo carattere molto “documentale” e “informativo” (cosa che, per altro verso, costituisce il suo pregio). Di fatto, se è ricca e articolata l’informazione sulle iniziative e opportunità per operare una transizione verso la sostenibilità, nonché sulle sfide e la necessità di introdurre cambiamenti nell’operare tradizionale delle imprese per raggiungere tale obiettivo, meno spazio ha la riflessione sugli ostacoli e le contraddizioni – intrinseche ai processi che caratterizzano il mondo economico-aziendale (e, più in generale, al modello di sviluppo che sostanziano) – che rendono difficile attuare un effettivo “cambio di paradigma”; ragione per cui le “innovazioni aziendali” documentabili rimangono ancora a livello di testimonianza e non sembrano capaci di generare un reale e – soprattutto – generale cambiamento nelle logiche che orientano le attività di impresa. È un tema, questo, che non si può eludere nel momento in cui si affronta il problema della sostenibilità, in particolare, a mio avviso, se considerato dalla prospettiva delle attività economico-aziendali. Posso pensare che, dati i limiti di spazio del volume qui esaminato, una riflessione su questo aspetto non avrebbe potuto che essere solo un accenno e non avrebbe permesso di affrontare, con la necessaria attenzione, un problema di tale rilevanza. Ma, data l’ampia letteratura disponibile, avremo modo di ritornare in futuro su questa cruciale questione.

Rimani aggiornato

Iscriviti alla newsletter per non perdere le novità